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GLI ESQUIMESI

Maestoso esemplare di bue muschiato

Maestoso esemplare di bue muschiato

Uomo Inuit

Uomo Inuit

L’estate in Groenlandia

L’estate in Groenlandia

 

GLI ESQUIMESI - CODICE ISPIRAZIONE DI VIAGGIO: DF4GLS642

In Groenlandia, l’isola più grande del mondo, si possono trovare tante bellezze naturali: ghiacciai, fiordi, montagne che avvolgono e iceberg che si staccano da queste. La bellezza di un paesaggio bianco, trasparente, austero ma stimolante, con il ghiaccio che diventa una scultura. E’ curioso che il suo nome, in lingua danese, significa “terra verde”, considerando che di verde oggi non c’è quasi nulla solo bianco puro, sporco e sconfinato. Eschimesi? No, grazie. Il termine per indicare gli abitanti del Nord dell’Alaska, del Canada e della Groenlandia, non è dei migliori, perché considerato offensivo. “Eskimo”, infatti, è un appellativo coniato da francesi e danesi, con il significato di “mangiatore di carne cruda” o “costruttore di racchette da neve”. Vi offendereste anche voi? La popolazione artica di queste zone preferisce la parola “Inuit”, che significa uomini/umanità; singolare inuk. Oggi gli Inuit, non vivono negli igloo, ma in moderne case in legno, colorate, quindi non vi aspettate di vedere costruzioni fatte di ghiaccio. Questo popolo, non possiede il concetto di proprietà privata con riferimento tanto a cose materiali, quanto a persone. I vari clan, sono distribuiti per necessità su vaste aree, abitate da singole famiglie, costituite con matrimonio esogamico, che non superano i 4-5 elementi. La vita spirituale dei vari gruppi è regolata da uno sciamano, che spesso è il depositario delle tradizioni, in grado di spiegare i fatti quotidiani della vita, facilitando in tal modo l'inserimento dei giovani nella società. Si riuniscono solo in occasione di attività o di feste collettive, accompagnate da danze mascherate, legate alle credenze animistiche. Abituati ad autogestirsi, non hanno capi ed i piccoli, pur ricevendo attenzioni continue, crescono liberi di fare di tutto privi di inibizioni e di limiti imposti ed ignari dei concetti di punizione e castigo.